martedì 5 marzo 2013

SERVE UNA FIGURA NUOVA IN POLITICA

Il risultato delle elezioni politiche 2013, nel creare un sostanziale equilibrio tra le forze politiche principali, ha messo in evidenza, anzi ha confermato, l'incapacità dei partiti di trovare accordi nel superiore interesse nazionale, nonostante che esso appaia come la comune ostentata preoccupazione principale.

D'altra parte si tratta delle stesse facce, quelle s'intende degli esponenti più in vista, esponenti che hanno finora dimostrato alta capacità polemica, mentre però sembrano tutti in difficoltá nel trovare la soluzione ai problemi: vedasi ad esempio la modifica della legge elettorale, il conflitto d'interessi, il lavoro per i giovani, l'abolizione delle provincie,il dimezzamento dei parlamentari, etc.

Ciò dimostra, se mai ve ne fosse stato bisogno, la spiccata attitudine della classe politica ad agitare i problemi , nella dimostrata incapacità a trovare soluzioni.

Tale impostazione nasce forse dal timore che la soluzione eliminerebbe sí il problema, ma toglierebbe di mezzo anche chi vi ha contribuito, privato della marcata visibilità di cui poteva fruire, agitando il problema .

Se fosse veramente cosí, vi è poca speranza che i problemi italiani trovino una soluzione in tempi ragionevoli.

Occorre allora che emergano facce nuove che dicano cose nuove, che dicano esattamente tutto ciò che occorre fare per tentare l'alleggerimento della crisi e non semplicemente quello che la gente vuol sentirsi dire.

Quante sono le domande che non trovano risposta:

1- Perché nei paesi europei mediterranei le economie sono più deboli,la loro bimillenaria civiltà mal si adatta alla competizione con le economie del nord europa?
2- Perché pochi investitori esteri trovano appetibile mettere radici in Italia?
3- Perché tutti i politici invocano il lavoro senza precisare come crearlo e senza preoccuparsi di sviluppare un clima favorevole all' iniziativa imprenditoriale?
4- Perché i sindacati non sono confinati nelle singole aziende, anziché dilagare nelle piazze,comportandosi come muscolosi partiti extra-costituzionali?
5 - Cosa fare quando le aziende delocalizzano, portando via quel lavoro cosí vanamente invocato dai politici?
6 - E cosí via. . .?

Una faccia nuova sembrava essere quella di Grillo, nuova quando osteggia la formazione di maggioranze precostituite, ma vecchia quando si abbandona a dichiarazioni plebee di ostilitá e di incongruenza, tali da mettere a rischio la propria credibilità.

Una faccia nuova - a voler ben guardare -esiste, a modesto parere di chi scrive: una faccia che ha giá dimostrato capacità di intervento e sensibilità politica non comune.

E' quella di Giorgio Napolitano la faccia nuova,a volerlo credere, al quale sono da riconoscere con il golpe Monti - riuscito solo parzialmente, ma non per sua colpa - insospettate capacità di intervento nell'agone politico, unite all'ineguagliato prestigio di cui gode nel contesto internazionale.

Un uomo che, al cessare dell'incarico presidenziale, potrebbe dare rinnovato impulso all' esperimento, finora non proprio entusiasmante del pur volenteroso governo Monti, per realizzare in un periodo di due- tre anni - forte del proprio prestigio e con l'aiuto di un governo di tecnici, nella veste di vero e proprio cincinnato - tutte quelle iniziative necessarie e che difficilmente sarebbero varate da parte di partiti ingessati dalle loro contrastanti esigenze di visibilità mediatica.

Un uomo che non può non trovare l'unanimità della classe politica, anche quando ponesse la condizione di non esser vincolato dal voto parlamentare, come era accaduto al contrario per il governo Monti, e ciò per tutta la durata del suo speciale mandato salva Italia.
Al termine del quale avrà un senso riaprire le urne.

Una utopia ?

Berlusconi,Bersani e Grillo: siate concordi nel proporlo, riconoscendovi il superiore interesse del Paese

Napolitano: senza riguardo alla la Sua rispettabile età, il Paese ha ancora bisogno della Sua guida.

www.rinopalm.it

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